La settimana scorsa abbiamo ripercorso la prima parte di una ricorrenza speciale per LaMunt: il Crew Event, un weekend durante il quale, due volte all’anno, la LaMunt Crew si riunisce per vivere la montagna insieme. La LaMunt Crew è un gruppo di donne con provenienze, storie, età e professioni molto diverse tra loro, ma unite dalla passione per la montagna e che rappresentano, ognuna a proprio modo, il tipo di donna a cui LaMunt si ispira e rivolge.
Marina fa parte di questo gruppo speciale di donne fin dall’inizio, e nello scorso articolo del nostro LaMunt Magazine abbiamo condiviso il suo racconto del primo giorno del CrewEvent. Oggi quindi scopriamo insieme a lei come è proseguito il weekend tra camminate, workshop, cibo altoatesino e preview della futura collezione. Se ti sei persa il primo episodio clicca qui per recuperarlo!
Dopo il workshop, il pomeriggio di sabato, è il momento della camminata con vista su Sass de Putia. Ma questa volta l’hiking ha un obiettivo preciso: fare riprese e realizzare un video di gruppo. La sfida lanciata dal workshop di Antonella sulle applicazioni di ChatGPT nel mondo dei social media continua. Divise in quattro gruppi, l’esercizio è quello di realizzare un video con un post e almeno quattro hashtag per parlare della nostra passione per la montagna e di LaMunt. L’obiettivo è confrontare l’intelligenza artificiale con i contenuti realizzati con un approccio “reale”. Quale risulta il più convincente? Ovviamente quello pensato e creato da uno dei due gruppi che non ha usato ChatGPT.
Ha vinto il post che gioca sui suoni di parole e gesti (iniziate a pensare al rumore dell’apertura di una zip…):
SHAKE IT OFF Zip it off, rip it off, take it off. And shake it off. Finally it’s time to get naked again. The LaMunt Crew is ready for Spring, are you? #LaMuntwomen #mountainmetime #shakeitoff #springishere.
Una caption divertente, inaspettata e melodica come una canzone. Un post che trasmette allegria. Decisamente più efficace dei messaggi creati da ChatGPT corretti, completi, ma freddi, razionali e non emozionanti.
Qui, a fine camminata, davanti al Sass de Putia, è il momento dell’imperdibile foto di gruppo. Ecco trenta donne sorridenti, piene di energia: un’energia che LaMunt trasmette e riesce a moltiplicare, perché nei LaMunt Crew Event ci carichiamo l’una con l’altra di nuove idee, stimoli ed emozioni. LaMunt in fondo è un brand contagioso: lo indossi, lo ami, lo racconti, lo compri, lo regali. E per noi della LaMunt Crew è molto di più di un brand di abbigliamento da montagna: è diventato uno stile di vita, un modo di pensare.
Per questo quando è tempo di dare i nostri feedback sulla collezione FW23/24, scoprire i punti di forza dei prodotti, commentare le Smart Fit Solutions o suggerire qualche nuovo piccolo dettaglio, lo trasformiamo in un momento per raccontare noi stesse, ripercorrere i giorni in cui abbiamo testato giacche, pantaloni, thermal hoodie, fasce o cappelli LaMunt. È il #mountainmetime, il nostro rapporto con la montagna che è fatto anche di rispetto per la natura. Per questo una delle innovazioni più interessanti di questa collezione racchiude uno dei nostri valori più profondi: la sostenibilità. LaMunt, riciclando gli scarti ottenuti dalla produzione delle pelli per lo sci d’alpinismo del brand del Gruppo Oberalp POMOCA, ha creato ad esempio un materiale isolante innovativo – ReMOCA Pad - che viene utilizzato per l’imbottitura delle nuove giacche. Sembra una magia: una vera applicazione dell’economia circolare, dove niente viene sprecato e quasi tutto riciclato.
Dopo una cena a base di canederli - davvero imbattibili! - arrivano le sorprese: un piccolo assaggio delle collezioni delle prossime stagioni, un’anteprima sulle nuove palette colori o sulle idee più curiose per giacche, shorts, completi o stampe innovative. Questo è diventato uno dei momenti più emozionanti durante i crew event LaMunt invernali, perché siamo sempre curiose di scoprire che cosa il Team LaMunt, le stiliste e Samuela - che si occupa dello sviluppo di nuovi prodotti - hanno pensato per il futuro. È un po’ come quando entri in una stanza segreta che contiene un tesoro e hai il privilegio di scoprirne qualche dettaglio. Subito dopo, l’atmosfera è di festa: un brindisi, due torte e tante candeline da spegnere per Katharina che compie gli anni. Intanto il bagno del rifugio si trasforma in un gigantesco camerino: proviamo i nuovi capi LaMunt della prossima stagione, un piccolo grande regalo per tutta la crew. Marina e Sophia si scambiano le taglie di giacca e short e qualcuno sfila in salone, come fosse in passerella, con i nuovi bermuda trek che, in onore della festeggiata di oggi, si chiamano proprio come lei: Katharina.
E se quest’anno dobbiamo rinunciare a malincuore alla passeggiata alle sei del mattino per goderci l’alba, perché il Passo delle Erbe è in una zona troppo lontana per osservare il sorgere del sole, ci viene in mente un’altra idea per rendere le prime ore del mattino di questa domenica indimenticabili: una lezione di yoga tenuta da Sibylle (anzi, Sibelle). Dopo una colazione rigenerante, arriva il momento di pensare al futuro: se LaMunt creasse, oltre l’abbigliamento, anche uno zaino da portare con sé nei #mountainmetime? Quali sono i dettagli che non possono mancare? Di quale misura, colore, forma lo sceglieremmo? Raphael e Manuele di Oberalp (gli unici maschi, insieme al nostro chef, che hanno avuto accesso al rifugio Ütia de Pütia insieme a noi in questi giorni) scatenano il dibattito e prendono appunti. Tante idee e infinite soluzioni. Il nostro sogno? Avere almeno 5 tipi diversi di zaini firmati da LaMunt. Nell’attesa di avere in mano un prototipo, corriamo a preparare i nostri vecchi zaini: il tempo a disposizione per questo weekend insieme volge al termine. E come tutte le cose belle, anche questo LaMunt Event finisce. E tra baci e abbracci, ci prepariamo a partire. Peccato che all’ingresso del rifugio siano appese almeno una decina di Samuela Jacket e sei Sophia Cozy Thermal bianche. Riusciremo a trovare ognuna la propria giacca?
Arrivederci a ottobre, LaMunt Crew!